giovedì 26 febbraio 2009

“I miei sogni sono i miei progetti di vita”

Bella frase. Ma non è mia. L’ho spudoratamente copiata da Fabio Volo.
E non perché sia un mio idolo, ma perché comunica in maniera semplice e diretta concetti illuminanti.
Almeno illuminanti per me che non l’avevo mai vista in questo modo.
Perché sono una di quelle persone che ha una vita direi normale: un compagno, un buon lavoro anche se a continuo rischio di licenziamento, amici simpatici, alti e bassi come tutti, ma soprattutto un cassetto pieno di sogni.
E ogni tanto, quando non sono presa dalla vita quotidiana, apro il cassetto, ravano tra le ragnatele, tiro fuori un sogno, uno piccolino, e con tanta fatica provo a realizzarlo.
Bella stronzata!!!
Si fa il triplo della fatica per un quarto del risultato...
E’ come dire che invece di impostare la propria vita nella direzione in cui si vuole andare, passi il tempo ad aspettare di arrivare dove vuoi per coincidenza, per puro caso.
E’ la differenza che passa tra salire in macchina per andare in un posto preciso con già la strada da percorrere bene in mente e salire in macchina e girare e rigirare tutte le strate che conosci fino a quando per caso o per fortuna non arrivi nel posto prefissato.
Non è assurdo?
A dirla così sembra davvero scontato, un concetto semplice, ma in realtà io non ci avevo mai pensato veramente. E ammetto che di molte cose mi sto accorgendo proprio ora mentre scrivo. Evidentemente mettere nero su bianco serve a prendere consapevolezza delle cose di cui neanche ti rendi conto.
Ma la cosa più tragica è che quando ho sentito quella frase, sono passata dallo stupore, alla depressione, alla rabbia nel giro di pochissimo.
Stupore per quella che mi sembrava una genialata, depressione per quella che in realtà non era una genialata ma avrebbe dovuto essere solo un punto di partenza fermo, uno stile di vita e di pensiero, rabbia perché mi credevo furba e invece ho sprecato un sacco di tempo.
Così oggi ho scritto una mail a Fabio Volo che magari neanche la leggerà (ma non è questo il punto) e gli ho chiesto in prestito la sua frase. Lui non lo sa, ma per usucapione diventerà mia!

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