venerdì 10 aprile 2009

Terremoto.

Questa settimana ho totalmente ignorato il discorso del terremoto in Abruzzo. Non perché sia insensibile, ma perché come spesso accade mi sono fatta prendere dalle cose di tutti giorni, lavoro, casa, problemi ingigantiti...
Cosi fino a questa mattina quando ancora stesa nel letto accanto al mio compagno, facendo zapping ci siamo resi conto che oggi ci sarebbero stati i funerali di stato per le vittime del terremoto.
Io non so dire perché le lacrime hanno cominciato a scendere copiose, non so dire il perché non riuscissi a controllare i singhiozzi.
Non sono una persona dalla lacrima facile. Anzi, sono purtroppo affetta dal problema contrario. Nascondo le mie emozioni con una padronanza tale da sembrare una donna forte e dura...niente di più sbagliato.
Io so solo che davanti a tanta sofferenza, dolore, morte mi chiedo ancora di più come si possa credere in dio. Un dio che può tutto ma che non impedisce a una tragedia immane di accadere.
Ma oggi qualcuno ha risposto a questa domanda senza che io l'abbia pronunciata: Dio c'era per coloro che si sono salvati.
Io voglio sperare che sia cosi. Io non credo in Dio, ma spero di arrivarci e fare pace con Lui. Ma più di tutto spero che in questo momento vegli sul popolo abruzzese e gli dia la forza di superare il dolore, ricostruirsi una vita e andare avanti.
Spero che costringa tutti quelli che in questi giorni si sono prodigati in facili promesse a mantenerle tutte. In fretta. In modo da restituire una vita dignitosa a chi si e' visto distruggere in pochi secondi tutto il proprio mondo.
Un fiore ed un pensiero per tutti Voi!

martedì 7 aprile 2009

Serata rovinata...

Forse non ne ho mai parlato, o forse si, ma da qualche mese a questa parte, i miei Lunedì sera sono dedicati al mio gruppo di amiche con le quali faccio una sorta di “percorso spirituale” magari molto alternativo, ma soprattutto di grande crescita personale.
Così tutte le settimane ognuna di noi ripassa un po’ tutto quello che le è accaduto dal precedente incontro e tutte insieme commentiamo, ci consigliamo, ci prendiamo in giro e più di ogni altra cosa ci sosteniamo a vicenda.
Questo mio spazio ha su di me un effetto positivo incredibile, mi da una carica e una voglia di fare che poche altre cose mi riescono ad infondere in questo periodo e quindi sono sempre contenta ed entusiasta di partecipare.
Così ieri sera, che era appunto Lunedì, sono stata con le mie amiche, abbiamo cenato insieme, chiacchierato, riso, scherzato e bevuto vino...insomma abbiamo passato davvero una bella serata.
Una serata che è stata bella fino al mio ritorno a casa quando ho visto la faccia livida del mio ragazzo!!!
Che ovviamente era seduto nel letto davanti al computer portatile, leggendo mail di lavoro a mezzanotte quando le persone con un po’ di sale in zucca e un po’ di amor proprio si dedicano a ben altro....
Ho già accennato al fatto che lui ed io lavoriamo nella stessa multinazionale, e ho già più volte scritto di quelle che sono le nostre condizioni lavorative e tutto lo stress che ci causa il sapere che possiamo essere licenziati da un giorno all’altro...
E a ragion del vero, devo aggiungere che la sua situazione è sicuramente più stressante della mia soprattutto per il tipo di lavoro e di responsabilità. Soprattutto per il tipo di tagli in termini economici e di benefit che ha subito.
Però, perché un però c’è, la cosa che più in assoluto non capisco è il suo dannatissimo modo di reagire a tutto questo.
E’ arrabbiato con il mondo intero, sempre nervoso, stressato, pensieroso. E’ arrivato ad odiare un lavoro che aveva desiderato tantissimo e che all’inizio lo appagava totalmente e ovviamente lui non può fare niente per cambiare tutto questo!!!
(Se non si è capito, dalla parola ovviamente in poi il mio tono vuole essere assolutamente ironico).
Quello che mi fa incazzare di lui è che in ogni situazione deve piangersi addosso. Secondo lui non può fare niente per cambiare le situazioni e gli eventi. Non ha voce in capitolo, non ha potere...
Così io in maniera prima dolce e gentile e poi un po’ più decisa (forse anche un po’ aggressiva) cerco di fargli vedere le cose da un’altra prospettiva, cerco di spiegargli che siamo sempre in grado di cambiare le cose solo che costa un po’ di fatica e magari anche un po’ di incertezza all’inizio. Cerco di spiegargli che perdere il suo lavoro in questo momento non è la cosa peggiore che può capitargli, ma che è molto più preoccupante stare a guardare mentre si trasforma in uno sconosciuto-infelice-rabbioso-stronzo che tratta male chiunque e soprattutto se stesso.
E la cosa incredibile è che più questa situazione peggiora, più lui si dedica al lavoro e a null’altro...per dimostrare non si sa che cosa...
Il risultato di tutto questo? La mia bella serata rovinata; lui incazzato anche con me; io che stanca di tutto questo gli do le spalle, leggo due paginette del mio libro di Yoga e che mi addormento subito dopo senza più dire una parola; il mio odio verso le persone che si credono vittime della vita rafforzato...

Una luuuuuuuuunga pausa di riflessione!!!

Una lunghissima pausa senza scrivere. Fatta di lavoro, stress, stanchezza...di ristrutturazione della casa, di ricerca di nuovi mobili, di un lungo fine settimana a Praga...di litigi, serate con gli amici, agguati della suocera...di libri che finalmente passano dagli scatoloni del trasloco alle mensole della nuova libreria...di serate noiose, lunga stesa sul divano di casa inglobata tra lui e lo scaldotto quando si accende la televisione e si spegne il cervello...