domenica 3 aprile 2011

Casalinghe disperate...

... ma soprattutto distrutte!
Io casalinga? Mai! E' tassativo.
E sia chiaro, non per snobismo, ma per pigrizia.
E' il lavoro più duro e faticoso che conosca. Non viene retribuito e la soddisfazione dura il tempo di uno sbadiglio (quello che sto facendo io adesso). E poi, si ricomincia tutto da capo. E ancora e ancora. Perché non e' che puoi pulire casa o stirare una volta per tutte e poi non pensarci piu.
No, perché tutto si ri-sporca, si ri-riempie di polvere, e prima o poi i panni li ri-lavi e ovviamente ri-stiri e allora...
Bene e secondo voi io oggi cosa ho pensato bene di fare mentre fuori il sole splendeva?
No, non ha niente a che fare con una passeggiata al parco o un gelato in mano. No, io ho cominciato le cosiddette pulizie di Pasqua!!
Si lo so, più che disperata sono completamente pazza. Non sparate sulla croce rossa, vi prego.
Io in realtà una soluzione alle manie di pulizia ereditate dalla mamma l'avevo trovata. Non e' una caso che abbia una ragazza che mi aiuta con le pulizie. Ma per come sono fatta non chiederei mai ad una persona che lavora per me di massacrarsi come faccio io.
Che dite? Sono da ricovero? Uhm, sempre meglio...
Sono partita dalla cucina. Ho pulito e lucidato ogni remoto angolo, anfratto e singolo accessorio. Smontato ogni cassetto o elettrodomestico.
In tutto questo sorvegliata dal FF (illo). Perché ho mancato di dirvi che quando io pulisco, rompo. No, non le palle. Quello lo faccio il resto del tempo.
Rompo nel senso vero della parola. Distruggo.
Perché nel DNA ho non solo la fissa delle pulizie, ma anche l'essere maldestra. Quindi mi muovo come il classico elefante in un negozio di porcellane, e disfo qualsiasi cosa mi capiti a tiro, perdo pezzi, e cerco ogni volta di prendere il volo dalla scala.
Oggi e' andata bene. Mi e' solo esploso il prezioso decanter di illo, ho disfato un portatazzine sempre di illo, e mi e' volata la padella piu' pesante che abbiamo direttamente sulle piastrelle del pavimento che grazie al cielo sono resistentissime.
Adesso che ci penso, rompo quasi tutte le cose che il FF ha comprato quando conviveva con la precedente compagna. Dite che e' colpa dell'inconscia gelosia?!?
Ma vi dicevo, oggi e' andata anche bene. In passato sono riuscita a smontare il cavo dell'antenna della televisione, rompere i calici da vino rosso che si accompagnavano al decanter, e la lavastoviglie dopo che l'avevo pulita e disinfettata non funzionava più, l'ingrata!
E' per questo che dovreste vedere il terrore negli occhi del FF ogni volta che dico: "oggi pulizie di fino". Ma poi gli passa e prepara il kit d'emergenza: pinze, cacciaviti e colla.
E quando ho finito di lustrare, illo passa a riparare i danni. E la casa e' splendida splendente per circa un paio d'ore!!!

sabato 2 aprile 2011

Che meraviglia... la vita!


Non potete capire come sono felice oggi. Per svariate ragioni.
Ieri finalmente dopo un tour de force di due settimane dove ho più o meno lavorato 15 ore al giorno, e' finita la chiusura del trimestre!!!
Oggi mi sento leggera e libera. Un po' distrutta ma con un macigno in meno sulle spalle.
Stamattina mi sono svegliata con calma, il mio orologio segnava che la temperatura esterna era di 19 gradi, e il sole faceva capolino dai buchini della tapparella.
Con un grugnito ho chiesto al FF (fantastico fidanzato) colazione? E lui si e' alzato, e' sceso in cucina e ha gentilmente preparato la colazione... sul "patio"!!!
Finalmente e' arrivato il periodo dell'anno, dove in giorni come questo possiamo mangiare sul nostro "patio", da dove si vedono alberi in fiore, una meraviglia, e dove una leggera brezza ti ricorda che la primavera e' arrivata.
Io trovo incredibile lo spettacolo della natura che si risveglia, che rinasce ed esplode. Mi da nuova fiducia nella vita, nel corso naturale delle cose. Come se la speranza non morisse mai!!!
Lo so oggi sono poetica. Ma e' che per due settimane non ho visto altro che ufficio, conti e letto.
Praticamente mi addormentavo mentre IFF (sempre lui) mi parlava e magari sperava in una notte di sesso sfrenato.
Detto tra noi, credo ci abbia messo una pietra sopra.
E poi c'e' un'altra bella notizia. Il mio zietto preferito questa mattina e' finalmente uscito dall'ospedale dopo tre mesi di ricovero.
E' una delle persone che amo di più nella mia vita. Non posso non gioire.
E ora? Ora mi sistemo, mi infilo una tuta, scappo in palestra, poi visita allo zio, e infine cena con IFF... magari qualche amico passera' a trovarci in questo porto di mare.
In giorni come questo, potrei essere felice anche solo per aver visto una coccinella!
Vi ho detto che vi scrivo dal mio personale salotto???

venerdì 25 marzo 2011

Pizzeria Spontini!

Allora, io sono partita, sono tornata e ho già ricominciato a lavorare. Tanto. Tantissimo.
Cosi' tanto che gli effetti benefici della vacanza seppur magnifica, sono già ampiamente svaniti.
A parte per la strepitosa abbronzatura, ho già bisogno di ripartire (lo so, lo so, sa un po' di scusa! Ed in parte lo e'...)
Comunque tornando al lavoro, stasera sono uscita dall'ufficio con IF (il fidanzato) alle 22:30. Alla sola idea di tornare a casa e dover cucinare (lui perché io non cucino), eravamo disperati.
Cosi IF mi guarda con gli occhi che brillano e mi lancia un: "Spontini"? Ed io; "Perché no?"
Ora, chi abita a Milano non può non conoscere la Pizzeria Spontini. E' un posto storico dove fanno una pizza al trancio magnifica. Quella bella alta con un sacco di mozzarella. Semplice, semplice ma squisita.
E il locale e' uno spasso: con tanti tavolini in formica con sedie abbinate, niente tovaglia, e giusto il necessario per mangiare. Servono solo pizza, normale o abbondante, e da bere. Niente dolce ne caffè. E quando hai finito di mangiare ti alzi e te ne vai.
Guai a dilungarsi in chiacchere mentre sei al tavolo. Perché fuori c'e' sempre la coda di gente che aspetta. E se non te ne vai spontaneamente sono i camerieri a chiederti "gentilmente" di levarti dalle palle!!!
Per intenderci e' uno di quei posti dove in meno di un'ora ingurgiti mezza teglia di pizza filante, ti alzi satollo e soddisfatto, paghi poco e te ne torni a casa.
Insomma l'ideale in una sera come la nostra!
Se non fosse che una volta tornati a casa, IF si e' rimesso a dormire, anzi no a russare come un trattore ed io a lavorare...
Che dite, gli assesto un calcio?

venerdì 18 marzo 2011

In partenza... ma non vi dico per dove!

Una carissima amica (grazie Mati) mi ha inviato questo sms per augurarmi buon viaggio: "Scrivere e' come viaggiare senza l'ingombro dei bagagli" (Emilio Salgari)
La frase e' magnifica e fa al caso mio anche se preferisco viaggiare e magari portarmi "qualcosa" per poter scrivere...
Cosi' per questo mio week end lungo ho deciso di munirmi di mezzo tecnologico, il mio fidato Mac, e partire alla volta di... no, non ve lo dico. Ma vi do degli indizi:
  • parto in aereo da Milano;
  • il volo e' diretto;
  • il viaggio dura piu' di un'ora, ma meno di cinque;
  • nel posto nel quale andro' domani ci sara' il sole!
A presto
PrinsGiramondo

domenica 6 marzo 2011

Inaspettatamente arriva un dono...

Un abbraccio forte ad Emma che ha condiviso con me questa frase che non conoscevo e che nel mio caso e' azzeccatissima...

I libri possono essere pericolosi. I migliori dovrebbero portare l'etichetta "Potrebbe cambiare la tua vita"
Helen Exley

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando!

Oggi e' uno di quei giorni in cui sono in un posto e vorrei tanto essere in un altro. Per eccesso di prudenza dopo una settimana di febbre e virus intestinale, un po' per pigrizia, ho deciso di non andare in manifestazione a Milano e adesso sono qui che mi rodo il fegato.
Sarebbe stato importante esserci, far sentire la mia voce, far capire a chi non ci crede più che la maggior parte delle donne non e' come le descrivono i telegiornali o la carta stampata.
Noi siamo esseri meravigliosi, piene di risorse, che mandano avanti il mondo, capaci di donare la vita. Solo alcune di noi si danno via per una borsa griffata.
E non c'e' giudizio in questa mia affermazione. Credo che una persona debba agire secondo la propria coscienza libera di farlo anche quando commette un grave errore. Ma credo anche che se io lascio la porta di casa mia aperta, questo non autorizzi le persone ad entrare e a rubare!
Lo so sono pensieri confusi, ma e' venuto il momento di dire basta con il ciarpame, le cose inutili, la spazzatura.
Voglio urlare al mondo che noi occupiamo un posto importante, che siamo belle, brillanti, intelligenti sempre. Senza distinzione, con i bigodini e la cellulite. Sia le bidelle, che le manager, le commesse e le impiegate. Quelle che vestono griffato e quelle che comprano al mercato. Le mamme e le single. Quelle che fanno sesso occasionale e quelle che non conoscono che il marito. Le ragazze nere, le rom, le milanesi e le siciliane. Chi ama un uomo o cento, e chi ama una donna o cento.
A me non importa che tipo di donne siete. Io voglio solo che finalmente venga riconosciuto il nostro ruolo. Pretendo di venir considerata come un essere umano. Voglio non dover far vedere tette e culo per guadagnarmi un posto di lavoro. Voglio non dover far il triplo della fatica di un uomo per poi guadagnare la meta'. Voglio non dover pensare che se faccio un figlio, la posizione per cui ho lavorato sodo e' a rischio. Voglio non dover scegliere tra carriera e famiglia. Voglio che gli uomini si uniscano a noi nella lotta.
Perché loro prima di tutti dovrebbero sapere cosa vuol dire non averci accanto, sempre presenti e pronte a supportarli. Ora e' il loro turno per sostenerci.
Ma soprattutto, voglio non dover scendere in piazza per rivendicare tutto questo. Solo allora la nostra lotta sarà veramente finita e lo scopo raggiunto.

SONO UNA DONNA E DICO BASTA

mercoledì 12 gennaio 2011

Suocere

Un paio di giorni fa leggevo nel blog “A casa di Simo” un post sulle suocere che mi aveva parecchio divertito. Oggi rido un po’ meno.
Premetto che non sono sposata, convivo. E la mia scelta e’ dettata in parte dal fatto che non credo ci siano differenze tra l’una e l’altra cosa. E la conferma di questo e’ che che tu sia sposata o meno la suocera e’ una rottura di coglioni in entrambi i casi.
La madre del mio compagno fa parte di quella schiera di persone che quando era il tempo di star dietro ai figli e goderseli, pensava solo a lavorare e portare avanti insieme al marito un negozio di fiori.
Oggi dopo che il negozio e’ stato ceduto ed e’ andata in pensione, vorrebbe godersi i figli e prendersi cura di loro come se avessero ancora cinque anni. Peccato che di anni ne hanno quasi 40 e che non e’ proprio più il tempo!
Ma la cosa peggiore e’ il modo sistematico e infaticabile in cui si insinua nella vita dei figli e ovviamente dei rispettivi compagni.
Dietro la facciata di gentilezza e cortesia, di frasi come “voi siete stanchi fatevi aiutare da me”, dei “vi preparo la cena cosi’ trovate tutto pronto” tutto detto con grandi sorrisi e abbracci, si nasconde una donna che non accetta un no come risposta e che trova sempre il modo di fare quello che vuole lei e non importa se non e’ quello che vuoi tu anche se sei in casa tua.
Per capirci in quella che dovrebbe essere casa mia succedono sistematicamente cose come a Natale, quando io e il mio fantastico fidanzato decidiamo di dare un pranzo con tutti i parenti. La suocera si offre di aiutarci con il pranzo e noi accettiamo di buon grado visto che entrambi lavoriamo in ufficio fino all’ultimo minuto utile. Discutiamo quindi di cosa preparare per il grande giorno e il mostro sorridente cerca di imporci un brodo di cappone per i cappelletti fatti a mano che a meta’ dei commensali non piace. Noi bocciamo gentilmente, ma tassativamente l’idea spiegandole che nella mia famiglia (me e lui compresi) il brodo di cappone o di carne in generale non piace e che ne avremmo fatto uno vegetale o di dado.
Voi pensate che lei abbia accettato la nostra decisione? Certo che no!
A Natale si e’ candidamente presentata con una bottiglia di plastica piena di brodo di carne dicendomi sorridendo come Giuda “e’ di vitello non di cappone e so che a te cara non disturba”. Il brodo era ovviamente troppo poco e cosi’ abbiamo dovuto allungarlo con acqua e buttarci dentro un paio di dadi. Risultato: una vera schifezza!
E io incazzata come una iena il giorno di Natale che e’ tra i miei preferiti!
Altre cose? Le diciamo che non vogliamo piantare fiori in giardino perché tra una cosa e l’altra non abbiamo tempo di stargli dietro, partiamo per un mese intero per le vacanze, ecc ecc. Risultato: lei si presenta con una cassetta piena di fiori che ha scelto lei e ci dice “lo so che voi non avete tempo, ma ve lo sistemo io il giardino!”. Ovviamente imponendoci la sua decisione, passando sulla nostra e mettendoci di fronte al fatto compiuto. A quel punto come dire di no?
Ma potrei raccontarvene tanti altri di episodi come questo. Potrei dirvi di tutte le volte che ci capitano a casa senza essere invitati (purtroppo abitiamo a poca distanza) perché stavano facendo una passeggiata! Magari mentre noi ancora dormiamo o ancora meglio mentre ci stiamo “coccolando” un po’... (si avete capito bene!).
Ecco quello che odio e’ il fatto di metterci in condizioni di non potere rifiutare o di fare a modo nostro. Se quello che decidiamo noi a lei non va bene, fa in modo di ottenere quello che vuole per vie traverse. E quando non può imporcelo, ci prende per stanchezza. O per meglio dire sfinisce il mio compagno che alla fine cede e dice si.
Come per stasera. Per l’ennesima cena. Che non ho voglia di fare e invece mi trovo costretta ad andare da loro anche se preferirei starmene a casa mia a fare le mie cose o anche nulla.
Cosi’ stamattina mi sono alzata di cattivissimo umore, non ho ancora combinato nulla in ufficio, sono una bomba ad orologeria e so che finirò per litigare con lui...
Ma credetemi, io sono figlia di una madre invadente che ora non c’e’ più e che mi manca terribilmente. Ma avevo saputo mettere dei paletti per difendere i miei spazi e il fatto che fossi diventata una donna. Perché e’ cosi che si deve fare quando si cresce e si diventa adulti, no?
Proprio perché so di cosa parlo, non ho voglia di sottostare ai giochetti di quella rompicoglioni di sua madre. E se lui non lo capisce, allora non e’ l’uomo che fa per me. E voi non sapete quanto in questi momenti io desideri riavere indietro la mia casettina da single e potermi rifugiare in quelle quattro mura ed immergermi nella calma e nella tranquillita’ dove le decisioni e le esigenze da rispettare erano solo le mie!

PS Lo capite perché del mio blog non sa nessuno? Come potrei sfogarmi in libertà altrimenti???