
Premetto che non sono sposata, convivo. E la mia scelta e’ dettata in parte dal fatto che non credo ci siano differenze tra l’una e l’altra cosa. E la conferma di questo e’ che che tu sia sposata o meno la suocera e’ una rottura di coglioni in entrambi i casi.
La madre del mio compagno fa parte di quella schiera di persone che quando era il tempo di star dietro ai figli e goderseli, pensava solo a lavorare e portare avanti insieme al marito un negozio di fiori.
Oggi dopo che il negozio e’ stato ceduto ed e’ andata in pensione, vorrebbe godersi i figli e prendersi cura di loro come se avessero ancora cinque anni. Peccato che di anni ne hanno quasi 40 e che non e’ proprio più il tempo!
Ma la cosa peggiore e’ il modo sistematico e infaticabile in cui si insinua nella vita dei figli e ovviamente dei rispettivi compagni.
Dietro la facciata di gentilezza e cortesia, di frasi come “voi siete stanchi fatevi aiutare da me”, dei “vi preparo la cena cosi’ trovate tutto pronto” tutto detto con grandi sorrisi e abbracci, si nasconde una donna che non accetta un no come risposta e che trova sempre il modo di fare quello che vuole lei e non importa se non e’ quello che vuoi tu anche se sei in casa tua.
Per capirci in quella che dovrebbe essere casa mia succedono sistematicamente cose come a Natale, quando io e il mio fantastico fidanzato decidiamo di dare un pranzo con tutti i parenti. La suocera si offre di aiutarci con il pranzo e noi accettiamo di buon grado visto che entrambi lavoriamo in ufficio fino all’ultimo minuto utile. Discutiamo quindi di cosa preparare per il grande giorno e il mostro sorridente cerca di imporci un brodo di cappone per i cappelletti fatti a mano che a meta’ dei commensali non piace. Noi bocciamo gentilmente, ma tassativamente l’idea spiegandole che nella mia famiglia (me e lui compresi) il brodo di cappone o di carne in generale non piace e che ne avremmo fatto uno vegetale o di dado.
Voi pensate che lei abbia accettato la nostra decisione? Certo che no!
A Natale si e’ candidamente presentata con una bottiglia di plastica piena di brodo di carne dicendomi sorridendo come Giuda “e’ di vitello non di cappone e so che a te cara non disturba”. Il brodo era ovviamente troppo poco e cosi’ abbiamo dovuto allungarlo con acqua e buttarci dentro un paio di dadi. Risultato: una vera schifezza!
E io incazzata come una iena il giorno di Natale che e’ tra i miei preferiti!
Altre cose? Le diciamo che non vogliamo piantare fiori in giardino perché tra una cosa e l’altra non abbiamo tempo di stargli dietro, partiamo per un mese intero per le vacanze, ecc ecc. Risultato: lei si presenta con una cassetta piena di fiori che ha scelto lei e ci dice “lo so che voi non avete tempo, ma ve lo sistemo io il giardino!”. Ovviamente imponendoci la sua decisione, passando sulla nostra e mettendoci di fronte al fatto compiuto. A quel punto come dire di no?
Ma potrei raccontarvene tanti altri di episodi come questo. Potrei dirvi di tutte le volte che ci capitano a casa senza essere invitati (purtroppo abitiamo a poca distanza) perché stavano facendo una passeggiata! Magari mentre noi ancora dormiamo o ancora meglio mentre ci stiamo “coccolando” un po’... (si avete capito bene!).
Ecco quello che odio e’ il fatto di metterci in condizioni di non potere rifiutare o di fare a modo nostro. Se quello che decidiamo noi a lei non va bene, fa in modo di ottenere quello che vuole per vie traverse. E quando non può imporcelo, ci prende per stanchezza. O per meglio dire sfinisce il mio compagno che alla fine cede e dice si.
Come per stasera. Per l’ennesima cena. Che non ho voglia di fare e invece mi trovo costretta ad andare da loro anche se preferirei starmene a casa mia a fare le mie cose o anche nulla.
Cosi’ stamattina mi sono alzata di cattivissimo umore, non ho ancora combinato nulla in ufficio, sono una bomba ad orologeria e so che finirò per litigare con lui...
Ma credetemi, io sono figlia di una madre invadente che ora non c’e’ più e che mi manca terribilmente. Ma avevo saputo mettere dei paletti per difendere i miei spazi e il fatto che fossi diventata una donna. Perché e’ cosi che si deve fare quando si cresce e si diventa adulti, no?
Proprio perché so di cosa parlo, non ho voglia di sottostare ai giochetti di quella rompicoglioni di sua madre. E se lui non lo capisce, allora non e’ l’uomo che fa per me. E voi non sapete quanto in questi momenti io desideri riavere indietro la mia casettina da single e potermi rifugiare in quelle quattro mura ed immergermi nella calma e nella tranquillita’ dove le decisioni e le esigenze da rispettare erano solo le mie!
PS Lo capite perché del mio blog non sa nessuno? Come potrei sfogarmi in libertà altrimenti???